Indirizzo di Saluto a S. Em. Card. Giuseppe Betori, in occasione della celebrazione conclusiva del III centenario dell’Incoronazione della Madonna del Pianto

25-05-2013


Indirizzo di saluto a S. Em.za Rev.ma Sig. Card. Giuseppe Betori, 25 maggio 2013


 


Eminenza, stasera i motivi di gioia si sommano, anzi, si moltiplicano: la  Sua presenza dà splendore alla nostra festa di popolo per la Madonna del Pianto. Non è difficile immaginare, da folignate quale Lei è, la Sua devozione per la Madonna del Pianto, che ha contagiato pure me in modo inguaribile. Non è difficile pensare quanto sia stato intenso il dialogo, fatto di silenziosi sguardi, tra Lei e la Madonna del Pianto, che ha custodito fedelmente i Suoi passi ed oggi è in festa nel vederla ai Suoi piedi, pronta a ricevere le Sue confidenze di Pastore e sollecita ad assicurarLe la Sua protezione materna. 


Eminenza, Lei è debitore a questa Chiesa particolare come lo è un figlio con sua madre, ma anche questa Diocesi è debitrice nei Suoi confronti per averle trasmesso l’amore e la venerazione per la Parola di Dio, di cui la Vergine Maria è ‘discepola fedele’. Ella, infatti, serba nel Suo cuore di Madre (cf. Lc 2,19) le parole che Le vengono da Dio e, ‘congiungendole come in un mosaico’, impara a comprenderle nello spazio del Suo Fiat, di cui il Signore Dio ha voluto aver bisogno per dare inizio all’opera della Redenzione. La disarmante semplicità di Maria si specchia nell’essenzialità del Suo Sì.


‘Mettersi alla scuola dello Spirito guidati dalle Scritture’: questa è la ‘regola pastorale’ che la Vergine Maria ci consegna; ‘la fede nasce dall’ascolto e si rafforza nell’annuncio’: questo è l’impegno che l’Anno della fede ci raccomanda; ‘conservare la dolce e confortante gioia di annunciare il Vangelo’: questa è l’intenzione di preghiera che incastoniamo, come perla preziosa, nel diadema aureo che corona da trecento anni il simulacro della Madonna del Pianto.


Fratelli carissimi, l’inclemenza del tempo lascia intendere che la Madonna del Pianto voglia trattenersi ancora un poco in Cattedrale per farci ripassare la ‘lezione’ della Pentecoste!  La cronaca dell’incoronazione della Madonna del Pianto ‘ così come ci viene consegnata da mons. Michele Faloci Pulignani ‘ narra che ‘cadevano dirottissime piogge, e queste non solo non accennavano a cessare, ma (‘) si erano fatte così copiose, da far temere un vero insuccesso. Ogni angolo, ogni via della città aveva fatto preparativi (‘), ma la pioggia cadeva sempre più rovinosa. Cosa mirabile! (‘). Appena la statua della Madonna fu esposta alla pubblica venerazione, in quel punto stesso ‘dileguatesi immantinente le nubi, si stabilì il tempo in un fitto sereno, che accrebbe la pompa della solennità della festa’ (‘). L’improvviso sereno aumentò la solerzia dei divoti’.


Fratelli carissimi, chissà se la Madonna del Pianto aprirà di nuovo l’ombrello del suo manto? Quello della Sua protezione è sempre steso su di noi!


 

+ Gualtiero Sigismondi