In ricordo di don Lorenzo Bartoli

Domenica 13 novembre è tornato alla Casa del Padre Don Lorenzo Bartoli. Nato il 7 ottobre 1927 era attualmente il sacerdote più anziano del clero di Foligno. Dopo gli anni del Seminario diocesano e poi del Regionale di Assisi venne ordinato sacerdote insieme al suo conterraneo don Flavio Orazi il 27 giugno del 1954 dal vescovo Secondo Chiocca. Dopo un periodo di servizio a Leggiana, fu nominato parroco di S. Michele Arcangelo in Sostino nel 1959, succedendo a don Angelo Lini, altro suo conterraneo. Da allora è rimasto sempre qui, anche dopo la ristrutturazione delle parrocchie del 1986, quando divenne parroco in solido di Pale e di Scopoli. Nel 1994, dopo la morte di don Americo Mancinelli fu nominato parroco della parrocchia di San Biagio in Pale, che servì fino a quando la salute fisica glielo permise. Nella Visita pastorale del 2011 così diceva di lui il vescovo Gualtiero Sigismondi: “Sono grato al vostro parroco, il quale, nonostante il carico degli anni, con la sua Fiat 500 sale e scende dall’eremitaggio di Sostino per assicurare a tutti il Pane della Parola e dell’Eucarestia. Il suo ministero pastorale è reso fecondo dalla vostra collaborazione… La geografia della Valle del Menotre, a motivo delle cascate, non vi consente di risalire la corrente, e tuttavia la storia di questa stagione ecclesiale vi sollecita a raggiungere le parrocchie che stanno a monte. A fine 2013, quando don Dino Ambrogi venne nominato vicario parrocchiale di Pale, si ritirò definitivamente da ogni forma di servizio presbiterale, nel silenzio e nella preghiera.

Il Signore, che affida il grande tesoro del Vangelo in fragili vasi di creta, doni ora a don Lorenzo il centuplo promesso a quanti abbandonano padre, madre, fratelli e campi per annunciare il regno di Dio e gli conceda la gioia di esultare per sempre nella liturgia del cielo.

La messa esequiale, presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino, è stata celebrata martedì 15 novembre nella chiesa di San Michele Arcangelo in Sostino alla presenza dei confratelli diocesani.