Verbale del Consiglio Pastorale Diocesano del 13 febbraio 2015

Consiglio Pastorale Diocesano
02 Maggio 2014
Verbale
Oggi 13 Febbraio 2015 alle ore 18.30 presso il la chiesa di S. Paolo Apostolo si è riunito il Consiglio Pastorale Diocesano dal Vicario Generale mons. Gianni Nizzi per discutere il seguente Ordine del Giorno:

  1. Discussione sulle risposte al questionario invito alle diocesi in vista dell’Assemblea generale dei Vescovi sulla Famiglia

Svolge la funzione moderatore il mons. Gianni Nizzi, verbalizza la sig.ra Maria Chiara Giacomucci.
Risultano assenti ingiustificati: Benna Mario, Bonollo Luigi, Capoccioni Angelo, Capodimonti Massimo, Casini Diego, Cristiano Antonio, Di Salvo Roberto, Fioretti Bernard, Fioriti Maria, Grieco Claudia Maria, Lazzari Simona, Mancinelli Eros, Marchi Franco, Passalacqua Rossella, Santarelli Alfredo, Ventura.
Sono assenti giustificati: Bibi Maria Letizia, Cesarini Dante, Masciotti Mauro, Nizzi Antonio, Pollice Stefano, Savi Francesco, Tufo Michele. Si allegano al presente verbale le firme di presenza.
Dopo la recita dei vespri, il moderatore introduce il punto all’OdG.
Viene ricordato il tema e la richiesta di sinodalità di cui il Papa si è raccomandato. Si ricorda inoltre che la Relatio Synodi con cui si è concluso il Sinodo sulla famiglia lo scorso ottobre verrà considerato come il documento preparatorio (i Lineamenta) per il prossimo sinodo; il questionario inviato su cui si dovrà riflettere durante la seduta, è un modo per aprirsi alla sensibilità del popolo di Dio.
Su tale questionario ha già riflettuto il Consiglio Presbiterale soffermandosi su alcuni temi.
Si propone, dopo aver ascoltato la relazione dell’Ufficio famiglia, che esporrà le modalità con cui si è risposto alle domande, il Consiglio Pastorale si divida in due gruppi, un primo gruppo che rifletta sulle prime due parti del questionario ed un secondo gruppo che si soffermi invece sulla terza parte.
Prende la parola la sig.ra Ortensia Marconi dell’Ufficio Famiglia che informa che alle domande è già stata data una risposta che deve essere intesa come una pista di riflessione su cui possono arrivare contributi sia dal Consiglio pastorale, sia da singoli ed associazioni; tali contributi dovranno comunque arrivare entro il 25 febbraio per far si che il questionario possa essere inviato nei tempi richiesti; nei contributi già arrivati si evidenzia una certa difficoltà nel linguaggio del questionario; sono inoltre arrivate proposte sul “cosa fare” che propongono piccoli aggiustamenti sull’esistente, mentre invece ci viene chiesta profezia.
Occorre inoltre rifuggire dall’irrigidimento sterile, ma anche dal buonismo.
prima di dividersi in gruppi viene illustrata da don Giovanni Zampa la  metodologia con cui nella U.P. Giovanni Paolo II si è tentato di estendere la riflessione su questi temi a tutta la comunità parrocchiale.
 
Il Consiglio pastorale si divide in due gruppi per riflettere sul questionario. Di seguito la relazione conclusiva dei gruppi:
 
I gruppo (prima e seconda parte del questionario):
 
….. si allega l’intervento della sig.ra Rita Schoen…
II gruppo (terza parte del questionario):
In un primo momento il gruppo si è soffermato sull’analisi della situazione: si è evidenziata la mancanza di una educazione all’affettività ed alla sessualità vissute alla luce della fede nei cammini di catechesi di bambini, ragazzi, giovani. Non è facile, soprattutto perché tra i ragazzi ci sono coloro che vengono da famiglie che vivono la ferita della separazione.
Tanti poi sono i ragazzi che si allontanano dopo i sacramenti e che, dopo anni di allontanamento si ripresentano per i corsi prematrimoniali: è chiaro che è difficile per costoro capire il senso profondo del sacramento che vogliono celebrare. Tuttavia spesso i corsi prematrimoniali gettano un seme ed non di rado alcune coppie, proprio dopo aver frequentato questi corsi, si riavvicinano alla fede e ricominciano a frequentare la parrocchia.
E’ innegabile comunque che il “luogo” dove incontrare Cristo e la comunità cristiana rimane la parrocchia; proprio per questo occorre creare al suo interno un ambiente in cui è possibile sentirsi accolti ed aiutati a rimanere coerenti.
A proposito della pastorale familiare si sottolinea il fatto che era nato un progetto per la parrocchia che vedeva impegnate alcune coppie adeguatamente formate insieme al parroco. Tale progetto, visto con interesse nel Consiglio Presbiterale, è stato di fatto ignorato dal Consiglio Pastorale Diocesano.
Dopo una breve pausa per la cena si riprende il lavoro: si afferma che, se nell’analisi siamo tutti d’accordo occorre però arrivare alle proposte concrete, perché spesso le tante parole nascondono la scarsa volontà di impegnarsi e forse anche l’ignoranza della Teologia della famiglia. Il problema è come evangelizzare in modo ordinario.
Si evidenzia la necessità, prima di mettere in campo cose nuove, di far funzionare quello che c’è: associazioni e movimenti sono stati messi in disparte, mentre ciascuna di queste esperienze, con il proprio peculiare carisma, è una possibile strada che può portare persone con diverse sensibilità ed esperienze ad incontrare il Signore. Proprio per questo in ogni parrocchia (o almeno unità pastorale) dovrebbero essere presenti tutte queste esperienze.
Sarebbe inoltre opportuno evitare incontri assembleari dove lo stile è quello della “lezione” e proporre incontri in piccoli gruppi per privilegiare l’ascolto.
Occorre riscoprire il sacramento del matrimonio come vocazione.
 
Dopo una breve relazione sul lavoro dei due gruppi la seduta è tolta alle ore 22,45.
 
 
 
                                                                                                          Il segretario
                                                                                             Maria Chiara Giacomucci