Da Benedetto XVI a Francesco

Da Benedetto XVI a Papa Francesco: nell’arco di un mese il vento impetuoso e gagliardo dello Spirito ha fatto sentire la sua forza! Con il suo gesto di ‘infallibile umiltà’ Benedetto XVI ci ha ricordato che la Chiesa è di Cristo, che la Chiesa è viva; con la scelta del nome il nuovo Successore di Pietro indica alla Chiesa un duplice modello: quello di san Francesco d’Assisi, ‘uomo dal cuore semplice, umile e libero’, e quello di san Francesco Saverio, il più grande missionario dell’epoca moderna, cresciuto alla scuola di sant’Ignazio di Loyola, come il nuovo Papa.
La Comunità diocesana ha atteso l’elezione del Vescovo di Roma in preghiera, presso la Chiesa di Santa Maria Infraportas, che nella Cappella dell’Assunta custodisce una memoria del passaggio dei Principi degli Apostoli. Subito dopo la ‘fumata bianca’ è stato commovente vedere il grande concorso di fedeli che ha riempito Piazza San Pietro, così come è stato disarmante il gesto compiuto dal nuovo Papa, che si è inchinato dinanzi al popolo romano per ricevere l’abbraccio della preghiera che da tutta la Chiesa si è levata per lui a Dio. In questo immenso coro la nostra Comunità diocesana ha fatto sentire la sua voce, sciogliendo nel canto del Te Deum il silenzio dell’adorazione che ha scortato il Collegio cardinalizio nell’elezione del 265° Successore di Pietro.
Papa Francesco, affacciandosi alla Loggia centrale della Basilica Vaticana, ha confidato la sua devozione per la Madre di Dio, a cui ha voluto dedicare, all’indomani della sua elezione, la prima Visita pastorale, recandosi presso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Questo suo pellegrinaggio ai piedi della Salus Populi Romani lascia chiaramente intendere che il nuovo Successore di Pietro, preso – come egli stesso ha confidato – ‘quasi alla fine del mondo’, è anzitutto Vescovo di Roma e, in quanto tale, ‘presiede nella carità tutte le Chiese’.
 
Foligno, 14 marzo 2013
 
+ Gualtiero Sigismondi