Natale del Signore – Messa del Giorno, 2009

25-12-2009

 

Radunati per celebrare in devota letizia la nascita del Salvatore ‘ ‘generato dal seno dell’aurora, nato da Maria Vergine’ ‘, la liturgia ci invita a confessare, con l’esultanza della meraviglia, che il Verbo di Dio ‘ha voluto assumere la nostra natura umana’ (cf. Gv 1,14). ‘È carne come noi ed è roccia come Dio’: non trovo espressione più solenne di questa, che prendo a prestito dal magistero di Papa Benedetto XVI, per esprimere l’incanto con cui la Chiesa celebra il Natale del Signore. Egli, mentre condivide la nostra precarietà umana, ci offre la stabilità stessa di Dio. Egli è venuto ad abitare in mezzo a noi per essere Servo: questa è la più spiazzante di tutte le definizioni di Dio. ‘Parole da vertigine ‘ osserva ancora Benedetto XVI ‘: Dio mio Servitore! Dio non tiene il mondo ai suoi piedi, è inginocchiato Lui ai piedi delle sue creature. Non cercarlo al di sopra dei cieli: è disceso e si dirama nelle vene del mondo, non sopra di te ma in basso, il più vicino possibile alla tua piccolezza. Perché essere sopra l’altro è la massima distanza dall’altro!’. (continua…)