Anniversario della Dedicazione della Cattedrale

26-09-2010


‘Il Signore ama la sua Chiesa, la nutre e la santifica con la Parola e i sacramenti’: questa è la fede che ci vede raccolti attorno all’Altare della nostra Cattedrale, nella festa della sua dedicazione. Lasciamoci interpellare dalla domanda che affiora sulle labbra di Salomone il giorno in cui il tempio di Gerusalemme viene ‘riservato’ al Signore per sempre: ‘Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra?’ (1Re 8,27). A questo interrogativo egli risponde esclamando: ‘I cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito!’ (1Re 8,27). Sebbene Salomone riconosca che nemmeno il cielo può contenere la gloria divina, egli ritiene che il tempio di Gerusalemme sia il luogo in cui lo sguardo benedicente di Dio si incontra con quello dell’uomo: ‘Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa’ (1Re 8,29). Lo sguardo e l’orecchio di Dio sono aperti sul mondo, sono attenti a intendere ogni grido; Egli scorge le necessità degli uomini prima ancora che la loro voce salga ai suoi orecchi: ‘Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!’ (1Re 8,30). Il tempio di Gerusalemme è il trono di Dio, dove posano i suoi piedi (cf. Ez 43,7), e tuttavia è il cuore dell’uomo la vera tenda, quella dove Egli stabilisce la sua dimora, a condizione, però, che in essa risuoni questo grido: Kyrie eleison! Non c’è invocazione più solenne e, insieme, più semplice di questa per dedicare a Dio la ‘cripta’ del cuore umano, consacrata dal ‘patto nuziale del battesimo, prima pasqua dei credenti, porta della nostra salvezza’. Continua…