E’ ormai alle porte la prima delle feste solenni che scandiscono e accompagnano – dal Tempo dell’Avvento attraverso il Tempo di Natale fino alle prime settimane del nuovo anno sociale 2026 – il cammino della nostra Chiesa che è in Foligno.
Attraverso santa Lucia possiamo contemplare la bellezza di una vita cristiana fiorita in pienezza, perché si è lasciata afferrare dall’amore di Cristo, come quella di tanti nostri fratelli, i santi, anche quelli “della porta accanto”, di cui forse non ci accorgiamo. E’ questa bellezza la meta che ci attende e verso cui anche il tempo dell’Avvento ci invita ad affrettare il passo.
Santa Lucia ci ha aiutato l’anno scorso a varcare la “porta della speranza” che si è aperta per noi nell’anno del Giubileo; quest’anno è ancora lei che ci accompagna ancora verso la sua conclusione. Ma se l’anno si conclude non finisce l’”Anno di Grazia” del Signore. E’ a questa Grazia che la Chiesa ci fa attingere quando si riunisce per celebrare.
Viviamo dunque insieme nella gioia la nostra Santa, affidandoci gli uni gli altri alla sua intercessione.
Le celebrazioni si terranno nella chiesa del monastero di Santa Lucia secondo il seguente programma:
Venerdì 12 dicembre 2025
ore 18 Celebrazione Eucaristica della Vigilia. Presiede
Don Giovanni Zampa, Vicario Generale, Unità Pastorale Giovanni Paolo II
Sabato 13 dicembre 2025 – Festa di Santa Lucia
07.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da
Don Giovanni Zampa, Vicario Generale
08.30 Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Gianni Nizzi
10.30 Celebrazione Eucaristica presieduta da
Mons. Cristiano Antonietti, Vicario Episcopale per la Pastorale, Parrocchia S. Feliciano
12.00 Celebrazione Eucaristica. Presiede Don Diego Casini
16.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da P. Simone Ceccobao ofm
17.30 Celebrazione Eucaristica presieduta da P. Massimo Travascio ofm Custode della Basilica di S. Maria degli Angeli
19:00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da
S. E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Foligno, Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino
Santa Lucia fu una delle vittime della persecuzione di Diocleziano e Massimiano, che durò dal 303 al 311. Secondo la tradizione, quando era già promessa sposa ad un giovane del suo rango (lei era una nobile siracusana), essendosi ammalata la madre, Lucia la accompagnò a Catania in pellegrinaggio sulla tomba di sant’Agata: qui ebbe una visione che le annunciava la guarigione della madre insieme al futuro martirio. Tornata a Siracusa, decise di consacrarsi al Signore e mise in vendita la sua dote per donarne il ricavato ai poveri. Il fidanzato, sconvolto per l’abbandono, la denunciò come cristiana al governatore Pascasio, che la fece arrestare imponendole di sacrificare agli dei. Al fermo rifiuto di Lucia, Pascasio la condannò al lupanare, la casa delle prostitute, ma quando i soldati tentarono di condurvela, lo Spirito Santo la rese così immobile che nessuno riusciva a spostarla, neppure con una coppia di buoi ai quali venne agganciata. Allora il governatore ordinò un gran fuoco di fascine per incenerirla, ma la giovane uscì indenne dal rogo. Non restava che la decapitazione, tuttavia secondo un’altra tradizione non le fu tagliata la testa, ma fu pugnalata alla gola (infatti, la statua della santa che viene portata in processione a Siracusa ha un pugnale piantato nel collo). Era il 13 dicembre del 304, Lucia aveva probabilmente 25 anni. Le sue spoglie mortali si venerano a Venezia nella chiesa dei santi Geremia e Lucia. Prima si trovavano in Sicilia, ma ai tempi della conquista musulmana furono nascoste in luogo sicuro finché nel 1039 il generale bizantino Maniace decise di trasportarle a Costantinopoli per donarle alla regina Teodora. Quando, nel 1204, Costantinopoli fu conquistata dai Crociati, il doge Enrico Dandolo le portò a Venezia. Poi, attraverso missioni diplomatiche, Siracusa ottenne dai veneziani alcune reliquie della martire. La più recente è stata consegnata il 13 dicembre 1988 alla Chiesa siracusana dal cardinale Cè.





