L’incontro di Mons. Sigismondi con i giornalisti

Martedì 28 gennaio presso la Curia Vescovile si è svolto l’annuale incontro del Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi con i giornalisti, nell’ambito della festa del loro patrono San Francesco di Sales, preparato dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. Il direttore dell’Ufficio diocesano Mons. Luigi Filippucci e il collaboratore Dott. Fabio Massimo Mattoni hanno presentato il Messaggio di Papa Francesco per la 54ma Giornata mondiale per le Comunicazioni sociali dal titolo “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia”. L’importanza della narrazione è il tema centrale del messaggio. Infatti, osserva papa Francesco, per non smarrirsi l’uomo ha bisogno di respirare la verità di racconti buoni. “Una narrazione – sottolinea il Papa – che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri”. Il dialogo del Vescovo con i giornalisti si è snodato successivamente su alcuni punti come l’accoglienza in diocesi dei migranti e l’operatività della Caritas diocesana, la situazione della Cattedrale, la riorganizzazione delle diocesi in Umbria, la nuova lettera pastorale a conclusione della seconda visita pastorale. Lettera pastorale dal titolo “Segni di Vangelo. Cammin facendo, predicate” che contiene alcune esperienze vissute da Mons. Sigismondi durante la visita pastorale e gli orientamenti per una “Chiesa in uscita” che nelle piccole esperienze di vita quotidiana deve scorgere “segni di Vangelo”. “Cammin facendo – evidenzia il Vescovo – ho sperimentato che la praxis fidei è un ‘luogo teologico’, in cui l’amore divino si fa concreto nella storia, con tutte le sue vicissitudini. La fede la si incontra nella vita concreta e semplice delle persone, soprattutto nei poveri”. La lettera, ha concluso Mons. Sigismondi, sarà divulgata nei prossimi giorni a tutti i consigli pastorali parrocchiali, gli organismi diocesani e gli uffici pastorali, per farne oggetto di riflessione nel ripensare, con audacia e creatività, gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi dell’evangelizzazione. “Occorre riproporre la missione come esperienza nativa e costitutiva della Chiesa, riconsegnando alle comunità cristiane gli Atti degli Apostoli”.