Camminiamo col desiderio di arrivare ed arriviamo col desiderio di camminare ancora
‘L’Apostolo afferma che ‘mentre dimoriamo in questo corpo, noi viviamo in esilio, lontano dal Signore’ (2 Cor 5,6). La vita è dunque, o fratelli, un pellegrinaggio, verso la Gerusalemme celeste, patria dei santi. Ogni straniero ha una patria, ma anche noi dobbiamo sapere verso quale patria siamo incamminati, quale patria cerchiamo di raggiungere, sacrificando piaceri e godimenti della vita presente, e dove, infine, troveremo il riposo. Dio non ha voluto concederci il riposo vero in questa patria; altrimenti, come potremmo desiderare l’altra? L’altra patria, si chiama Gerusalemme. E’ la Gerusalemme celeste, madre di tutti. Noi ci affrettiamo verso di essa, sapendo che siamo in cammino, pellegrini. Prima di conoscere Cristo, non si può essere in cammino, si vaga. Si cerca la patria ma non la si conosce. Che cosa vuol dire: si cerca la patria? Si cerca il riposo, la felicità. Chiedi a qualcuno se vuole essere felice, ti risponderà affermativamente, senza esitare. La felicità è lo scopo di tutta la nostra esistenza. Ma gli uomini ignorano dove sia la strada, dove si trovi la felicità. Essi vagano. Vagare è già una ricerca. Ma il Cristo ci ha messi sulla buona strada; divenendo suoi fedeli, attraverso la fede, camminiamo già sulla strada che ci conduce alla patria, anche se non siamo ancora giunti alla mèta. L’amore di Dio, l’amore del prossimo, sono come i passi di questo cammino. Chi ama, corre; più ami fortemente, più velocemente cammini; chi ama con pigrizia, avanza lento; chi non ama non avanza affatto; chi ama il mondo, guarda indietro, e non è teso verso la patria’.
(S. AGOSTINO, Commento al Salmo 14)
Pellegrini Duemila
Diocesi di Foligno
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