La riconsegna del Tabernacolo di Nicolò Alunno apre il progetto MAB per il Giubileo 2025 presso il Museo Capitolare Diocesano di Foligno dal 6 agosto 2025 al 6 gennaio 2026.
Un’opera sorprendente, emblema della spiritualità, dell’impegno caritativo e del fervore artistico che caratterizzarono Foligno nel Quattrocento, torna finalmente a rifulgere: il Tabernacolo della Misericordia, capolavoro di Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno, è stato ufficialmente riconsegnato al Museo Diocesano di Foligno nella giornata di martedì 6 agosto 2025, al termine di un complesso e accurato intervento di restauro durato tre anni.
L’opera, realizzata nel 1463, è tra le testimonianze più alte della devozione confraternale folignate. Ricollocata nel 1904 nel Duomo per volontà di Monsignor Michele Faloci Pulignani, è oggi restituita alla fruizione pubblica grazie a un progetto che unisce ricerca storica, restauro conservativo e valorizzazione museale.
Il restauro, promosso dalla Diocesi di Foligno e affidato alla Coo.Be.C. di Spoleto, si è svolto tra il 2022 e il 2024 con il sostegno dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica Italiana. L’intervento, multiforme e articolato, ha riguardato sia la complessa struttura lignea del Tabernacolo – gravemente compromessa da fessurazioni, deformazioni e sollevamenti degli strati pittorici – sia il prezioso Cristo ligneo snodabile (ben più antico dell’impianto pittorico), autentico unicum devozionale che in passato permetteva di rappresentare le due principali posture della Passione: il Crocifisso e il Cristo deposto.
La riconsegna del Tabernacolo rappresenta il primo importante tassello del più ampio progetto espositivo “Il dono della Misericordia”, proposta che s’inserisce nel programma nazionale MAB (Musei, Archivi, Biblioteche) Nel tuo nome. L’arte parla di comunità, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e incluso tra le iniziative del Giubileo del 2025.
“Con la sua restituzione – afferma Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Domenico Sorrentino – si inaugura non solo un percorso espositivo, ma un viaggio nella memoria collettiva, nel patrimonio artistico e nella spiritualità che hanno animato nei secoli la città di Foligno e la sua Diocesi”.
Un’opera sorprendente, emblema della spiritualità, dell’impegno caritativo e del fervore artistico che caratterizzarono Foligno nel Quattrocento, torna finalmente a rifulgere: il Tabernacolo della Misericordia, capolavoro di Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno, è stato ufficialmente riconsegnato al Museo Diocesano di Foligno nella giornata di martedì 6 agosto 2025, al termine di un complesso e accurato intervento di restauro durato tre anni.
L’opera, realizzata nel 1463, è tra le testimonianze più alte della devozione confraternale folignate. Ricollocata nel 1904 nel Duomo per volontà di Monsignor Michele Faloci Pulignani, è oggi restituita alla fruizione pubblica grazie a un progetto che unisce ricerca storica, restauro conservativo e valorizzazione museale.
Il restauro, promosso dalla Diocesi di Foligno e affidato alla Coo.Be.C. di Spoleto, si è svolto tra il 2022 e il 2024 con il sostegno dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica Italiana. L’intervento, multiforme e articolato, ha riguardato sia la complessa struttura lignea del Tabernacolo – gravemente compromessa da fessurazioni, deformazioni e sollevamenti degli strati pittorici – sia il prezioso Cristo ligneo snodabile (ben più antico dell’impianto pittorico), autentico unicum devozionale che in passato permetteva di rappresentare le due principali posture della Passione: il Crocifisso e il Cristo deposto.
La riconsegna del Tabernacolo rappresenta il primo importante tassello del più ampio progetto espositivo “Il dono della Misericordia”, proposta che s’inserisce nel programma nazionale MAB (Musei, Archivi, Biblioteche) Nel tuo nome. L’arte parla di comunità, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e incluso tra le iniziative del Giubileo del 2025.
“Con la sua restituzione – afferma Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Domenico Sorrentino – si inaugura non solo un percorso espositivo, ma un viaggio nella memoria collettiva, nel patrimonio artistico e nella spiritualità che hanno animato nei secoli la città di Foligno e la sua Diocesi”.