Lettera di indizione della II Visita Pastorale

Lettera di indizione della Visita pastorale
A conclusione dell’Anno santo che, come scrive Papa Francesco nella Lettera apostolica Misericordia et misera, “è stato realmente una nuova visita del Signore in mezzo a noi”, colgo l’occasione per indire la mia seconda Visita pastorale: per me è un dovere; per voi, fratelli carissimi, è un diritto! Se la prima Visita pastorale mi ha fatto conoscere la Diocesi di Foligno, consentendomi di scoprirne risorse e limiti, mi dispongo a mettermi di nuovo in cammino per sollecitare l’esplorazione di alcune “frontiere” della “conversione missionaria della pastorale”.
– Passare da un’azione pastorale preoccupata di presidiare il territorio a quella attenta a presiederlo, favorendo sia il consolidamento delle unità pastorali, che non si configurano come un agglomerato di parrocchie, sia il cammino sinodale delle aggregazioni e dei movimenti ecclesiali.
– Passare dal campanile al campanello delle case, senza rinunciare al suono delle campane, poiché se non si riparte dalla famiglia – cellula della società e della Chiesa –, rompendo il suo silenzio educativo e missionario, l’impegno per l’evangelizzazione sarà sempre una rincorsa affannosa.
– Passare dalla pastorale “a pioggia” o “a scorrimento” delle iniziative prive di iniziativa, che si limita a sbarcare il “lunario” dell’Anno liturgico, a quella “a goccia” che investe non sui “grandi eventi” ma sui “processi” da avviare, curando i rapporti personali e la direzione spirituale.
Al fine di esplorare queste frontiere, con il presente atto, sentito il parere del Consiglio Presbiterale, visti i cann. 396-398 del CIC e i nn. 221-225 del Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi, Apostolorum Successores, indico la Visita pastorale che avrà inizio nella Solennità di San Feliciano, il 24 gennaio 2017. La determinazione dei tempi e delle modalità in cui si articolerà la Visita pastorale saranno concordati dal Vicario generale con i Vicari di zona.
Tenendo bene a mente che non si possono calzare i sandali se prima non si piegano le ginocchia, sarà mia premura incontrare personalmente chiunque lo desideri, oltre che i membri degli organismi di partecipazione, per stimolarli ad uscire dal letargo che ritarda il cammino sinodale. È mio grande desiderio recarmi a visitare le persone inferme e promuovere incontri di preghiera che favoriscano “la diffusione più ampia della lectio divina”.
Solitamente la Visita pastorale è preceduta dalla compilazione dei questionari e l’esperienza insegna che è importante fissare l’attenzione tanto sui registri parrocchiali, quanto sui libri contabili. Avvalendomi della collaborazione dei responsabili degli Uffici di Curia, per le materie di loro specifica competenza, sarà mia premura far verificare anche l’aggiornamento dell’inventario parrocchiale e lo stato di salute delle Confraternite.
“Visitare: voce del verbo uscire”. È con questo spirito che mi accingo a mettermi in cammino, non con la pretesa di fare un censimento pastorale, ma nella speranza di ravvivare in tutti la consapevolezza che nessuno può mancare all’appuntamento che lo Spirito, mediante Papa Francesco, ha fissato alla Chiesa: uscire! La parabola del seminatore, “che uscì a seminare” (cf. Lc 8,4-15), è l’icona che questa mia seconda Visita pastorale intende scrivere. 
Alla Vergine Maria, che è uscita con sollecitudine verso una regione montuosa per visitare Sant’Elisabetta (cf. Lc 1,39-56), chiedo la grazia di ottenermi la sua stessa apertura di cuore nel mettermi in cammino e di “raccoglierci tutti sotto la protezione del suo manto”.
Foligno, 8 dicembre 2016
+ Gualtiero Sigismondi
08-12-2016