Assemblea Diocesana 2017

Assemblea diocesana – Foligno, 22 settembre 2017
 
“Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura (…). Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica” (Gv 4,35.38). Con queste parole Gesù scioglie l’imbarazzo dei discepoli, che lo hanno sorpreso a dialogare con la donna samaritana, invitandoli ad alzare gli occhi, a guardare i campi che già biondeggiano e a mietere ciò che essi non hanno seminato. “Non ci culliamo – raccomanda Papa Francesco – in nostalgie, rimpianti e lamenti: sappiamo che Dio ci vuole eredi di una promessa e instancabili coltivatori di sogni (…). Il cristiano sa che il Regno di Dio, la sua Signoria d’amore sta crescendo come un campo di grano, anche se in mezzo c’è la zizzania (…). Scorgiamo i germogli di un mondo nuovo piuttosto che le foglie ingiallite sui rami”. Questa esortazione di Papa Francesco ci sollecita a riconoscere che da un modo nuovo di essere Chiesa può nascere un modo nuovo di trasmettere la fede.
“Il problema non è la riforma delle istituzioni, le chiese vuote e la crisi delle vocazioni: il problema è la fede”. Questa acuta osservazione – confidata a Peter Seewald da Benedetto XVI nell’intervista pubblicata sotto il titolo Ultime conversazioni – lascia intendere che, nella vita pastorale, l’investimento più sicuro è il passaggio dall’irrigazione “a pioggia” o “a scorrimento” a quella “a goccia”, configurata “secondo il modello catecumenale”, che impegna ad “abitare la complessità” e a riscoprire sia la “grammatica” del “primo annuncio”, centro dell’attività evangelizzatrice, sia la “sintassi” della “mistagogia”, rispettosa della legge della gradualità e della pedagogia dei segni liturgici.
Navigare, non galleggiare: questa è la missione affidata da Cristo alla navicula Petri, che i Padri della Chiesa identificano con un “mercantile carico della grazia pasquale”, in cui non c’è posto per i passeggeri ma solo per i membri dell’equipaggio. Essi non possono sottrarsi al lavoro di squadra: solida deve essere l’intesa tra il comandante, che segue tutte le operazioni dalla plancia, il nostromo, ossia l’anziano esperto del mare, e le vedette impegnate a scrutare l’orizzonte. L’assemblea diocesana si offre come momento favorevole per ravvivare la consapevolezza che è necessario “camminare insieme”, percorrendo, senza indugio, la strada aperta dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium, nuovissima versione degli Atti degli Apostoli.
“La nostra pastorale è una lettera spedita senza indirizzo”. Questo rilievo, tanto puntuale quanto attuale, riguarda la nostra Chiesa particolare e porta la firma del Vescovo Giovanni Benedetti, di venerata memoria. Quanto egli annotava nel Chronicon, alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, ha per noi, oggi, valore di testamento: siamo ancora troppo concentrati sul mittente! “I campi già biondeggiano per la mietitura”. 
22-09-2017