Territorio

Le origini e il legame con la città
Solo a partire dal quinto secolo si hanno notizie certe dell’esistenza della diocesi di Foligno, considerata tradizionalmente di epoca apostolica.

Patrono di questa Chiesa locale è san Feliciano, che è presente nell’antica narrazione della sua passione come primo vescovo di Forum Flaminii – antica diocesi poi compresa in quella di Foligno – e come evangelizzatore di quasi tutta la regione circostante. Egli subì il martirio tra il 249 e il 251. Centro della diocesi è la città di Foligno, risorta dopo le invasioni barbariche attorno alla tomba del martire, su cui è stata edificata la cattedrale.
Essa lo ha venerato come proprio protettore e simbolo.

Tali radici sono vive nella fisionomia religiosa e civile della popolazione, che, attraverso i secoli, nei momenti di più grave tensione, ha fatto sempre riferimento alla Chiesa e al Vescovo, come componenti essenziali della propria identità.

Territorio e abitanti della diocesi
L’estensione della diocesi di Foligno copre una superficie di appena 350 kmq, i cui confini coincidono, con qualche minima variazione, con il territorio dei comuni di Foligno, Spello e Valtopina. I circa 64.000 abitanti di questo territorio risiedono per la maggior parte nella città di Foligno e nei suoi dintorni. Un altro centro urbano importante è Spello, antica sede episcopale, con tradizioni religiose e sociali significative.

Fenomeni demografici
Sebbene in misura minore rispetto alle due città capoluogo di provincia nell’Umbria, anche Foligno ha vissuto un notevole incremento demografico a partire dalla fine del secolo scorso e soprattutto nel secondo dopoguerra. In tale contesto, al progressivo spopolamento delle zone montane – nelle quali sono rimaste poco più di una quarantina di piccole comunità con una popolazione complessiva di appena 4.000 abitanti ‘, ma anche del centro storico cittadino, si è accompagnata la notevole urbanizzazione delle zone periferiche.

La ridistribuzione della popolazione ha introdotto nuove esigenze pastorali e sconvolto i vecchi equilibri delle strutture parrocchiali: antiche parrocchie cittadine hanno visto crescere la propria popolazione fuori le mura; sono sorte nuove parrocchie; antiche parrocchie di montagna sono di fatto scomparse; soprattutto, il trasferirsi di gran parte della popolazione nella città ha portato ad uno sradicamento dall’appartenenza religiosa tradizionale, creando spazi alla secolarizzazione.

Va anche posto in rilievo come Foligno sia attualmente il punto di confluenza del lavoro e dei servizi sociali, scolastici e sanitari per una zona molto più vasta dei confini della diocesi, che raccoglie oltre 100.000 abitanti. Questo contribuisce a rendere più complessi, rispetto alla reale entità della diocesi, problemi come quelli della pastorale giovanile e scolastica, della pastorale del mondo del lavoro e di quella sanitaria.

La Chiesa è nella sua intima natura una comunità, che nasce come concreta manifestazione del mistero divino della comunione. Questa comunità poi si incarna in un luogo e in un tempo: così la Chiesa universale si manifesta e realizza nella diocesi – la Chiesa locale ‘, che diventa per i singoli credenti il luogo dell’esperienza di fede e il principio della vita pastorale comunitaria. (Messaggio del Sinodo, pag.7)