Diretta Santa Messa dalla Chiesa di S. Maria in Campis

Oggi, sabato 9 maggio 2020 alle ore 18.00, la Diocesi di Foligno celebrerà, in assenza di popolo, la Santa Messa dalla Parrocchia S. Maria in Campis in Foligno, insieme alla comunità religiosa dei frati minori della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi. La liturgia verrà trasmessa in streaming sulle pagine Facebook dei mezzi di comunicazione della Diocesi: Diocesi di Foligno, Rgunotizie.it, Gazzetta di Foligno, Radio Gente Umbra.

La Messa sarà disponibile anche attraverso il sito della Diocesi di Foligno: www.diocesidifoligno.it

Cenni storici

Sorta accanto ad una necropoli con deposizioni che vanno dal 1° secolo a.C. al IV d.C , sulla diramazione della Via Flaminia che da Narnia passando per Spoletium raggiungeva Forum Flamini, la chiesa di S. Maria in Campis è ubicata ai margini dell’antico abitato di Fulginiae, e fu la prima basilica costruita nella diocesi di Foligno, probabilmente intorno al secolo V.
Nel 1138 fu ricordata col nome di S. Maria de Fulginea, successivamente, nel 1188, col nome di S. Maria in Campis.
Ebbe anche il titolo di S. Maria Maggiore, essendo stata riconosciuta chiesa-madre e a quel tempo sicuramante era ad unica navata.
Chiesa monasteriale, fu retta dai Cistercensi del Corpo di Cristo dal 1373 su affido del vescovo di Foligno, poi nel 1582 fu affidata ai monaci Benedettini di Monte Oliveto Maggiore, che rimasero nel monastero annesso alla chiesa fino al 1810.
Successivamente questa parrocchia tornò al clero diocesano per quasi un secolo, fino al 1903, quando tornarono per ottant’anni i monaci olivetani.
Questa nuova presenza monastica, abbastanza breve (1903-1983), si dovette alle sollecitazioni di mons. Michele Faloci Pulignani.
Dal 1983 sono subentrati i francescani Minori Osservanti del vicino e storico convento di S. Bartolomeo, i quali vi rimasero fino al 2002, quando vennero sostituiti dai religiosi vocazionisti, fondati nel Napoletano dal beato Don Giustino Russolillo.
Sono documentati interventi di ristrutturazione della chiesa dal XIV al XVIII secolo.
Radicale e poco felice fu il restauro eseguito nel 1849 a seguito dei crolli causati dal terremoto del 1832 (navata maggiore) realizzato senza rispettare né lo stile né le proporzioni dell’edificio lasciando le tre navate ineguali a causa dell’imperfetta ricostruzione.
Nel XIX sec. altre manomissioni hanno danneggiato le cappelle della navata sinistra: nella seconda cappella una scala rovinò l’affresco della parete di sinistra, nella seconda cappella quasi tutti gli affreschi sono andati perduti per l’uso abitativo che se ne fece, nella quarta diventata sacrestia furono tolti i costoloni della volta a crociera e coperti di intonaco gli affreschi.
Intorno al 1950 grazie ai lavori fatti da don Domenico Schenardi (1951-1971), in seguito all’abbattimento del campanile eretto un secolo prima, fu scoperta la cappella di S. Marta fatta costruire dal Vescovo di Foligno Paolo Trinci (1330).
Lo stesso riportò alla luce alcune belle pitture di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, commissionò al pittore Lino Dinetto di Treviso nuovi affreschi in una parete del chiostro, con storie della vita del beato Bernardo Tolomei, fondatore dell’Ordine olivetano.
L’attuale campanile è del 1959.
Sulla facciata della chiesa, sopra la porta laterale sinistra, è posto lo stemma di Papa Bonifacio IX, sormontato dalle chiavi pontificie e dalla tiara in ricordo della visita dello stesso papa nel 1392.