Iniziazione cristiana con il cinema

L’isolamento che si protrae per il Covid-19 induce a mettere a disposizione un progetto di catechesi per bambini e preadolescenti che si possa sperimentare proprio nel “focolare domestico”. Nasce così “Catechesi a domicilio”, l’iniziativa ideata da Acec, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, che affida al linguaggio cinematografico il compito di sussidio alla “trasmissione della fede” nel contesto intimo e informale rappresentato dalla famiglia.

Che la catechesi potesse essere vissuta anche nelle nostre case, appoggiandosi alle risorse genitoriali, non è di certo una novità dettata dal contesto del Covid-19. E che il cinema possa essere il tramite per realizzarla non è idea peregrina, come afferma don Adriano Bianchi (Presidente Acec): «L’esperienza maturata con gli Esercizi Spirituali con il Cinema, che Acec organizza ormai da anni, ci ha convinti che cinema e teatro possano essere formidabili strumenti per la crescita umana e la trasmissione della fede».

Essere attori della “trasmissione della fede” in famiglia significa mettersi in gioco da adulti come guide capaci di parola e di ascolto. A facilitare il compito dei genitori sarà, però, il metodo su cui si appoggia “Catechesi a domicilio”: il linguaggio cinematografico sarà fonte di corrispondenze e consonanze con il Vangelo e la spiritualità cristiana. La casa e la famiglia sono senza dubbio luogo di intimità: quale contesto migliore, allora, per parlare di spiritualità? Il tentativo delle schede messe a disposizione è, infatti, quello di attivare una vita interiore di genitori e figli in comunione con Gesù Cristo.

Attraverso una visione filmica disponibile nelle piattaforme digitali (talvolta molto breve, altre volte più lunga), e gli approfondimenti pensati in abbinamento a misura di bambini e di ragazzi, si cercherà di suscitare la possibilità di cogliere parole fondamentali della fede, parole buone prima di tutto per la vita in famiglia. Progressivamente verranno messi a disposizione contenuti adeguati più alla primaria, altre volte più alle medie inferiori sapendo che in casa gli “steccati” anagrafici non sono sempre così netti. È un cammino senza troppi schematismi che si propone, con semplicità e amore per l’arte, di custodire la nostra fede in un tempo particolarmente complesso, sapendo che da un allenamento in tempi difficili potrebbe nascere anche una buona prassi per il futuro.

L’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI sostiene questa iniziativa. Come sottolinea, infatti, il direttore Vincenzo Corrado: «In giorni difficili come quelli che siamo chiamati a vivere, il cinema e i media tutti si dimostrano preziosi alleati per mantenere annodati i fili del tessuto comunitario, per il nostro essere una comunità viva e prossima nonostante la quarantena. Vocazione del cinema, sin dalla sua nascita, è quella di essere uno spazio di incontro e condivisione, come pure di (ri)scoperta della Parola. Come Ufficio comunicazioni CEI, pertanto, non possiamo che supportare con piacere questa valida iniziativa dell’Acec per accompagnare i nostri ragazzi lungo il sentiero della catechesi, nel cammino di scoperta e fortificazione della fede. Un servizio importante quello dell’Acec, che ben si raccorda all’attività della nostra Commissione nazionale valutazione film CEI».

 

Le schede saranno disponibili sul sito Acec (www.saledellacomunita.it) e su questo portale.