Domenica 29.03.2020: diretta Santa Messa dalla Chiesa di S. Agostino

Questa sera alle ore 18.00 la Diocesi di Foligno celebrerà la Santa Messa dalla Chiesa Pro-Cattedrale di S. Agostino in Foligno, Santuario della Madonna del Pianto, e che verrà diffusa via web in streaming sulle pagine Facebook dei mezzi di comunicazione della Diocesi: Diocesi di Foligno, Rgunotizie.it, Gazzetta di Foligno, Radio Gente Umbra.

In ottemperanza alle disposizioni del Dpcm dell’8 marzo 2020, tutte le celebrazioni eucaristiche della regione sono infatti sospese fino al prossimo 3 aprile.

La Messa sarà disponibile anche attraverso il sito della Diocesi di Foligno: www.diocesidifoligno.it

Cenni storici Chiesa di S. Agostino

Edificata nella seconda metà del XIII secolo e ristrutturata tra gli anni Venti e Cinquanta del XVIII secolo, questa chiesa, con annesso convento, ha costituito il primo nucleo di insediamento dell’ordine agostiniano in città, mantenuto fino al 1810. Dell’architettura gotica conserva, oltre a due finestroni ed una porta murata sul lato esterno sinistro, il campanile a corsi di pietra rosa e bianca con cella campanaria aperta da bifore ogivali. Attribuito a Rocco da Vicenza, il portale laterale finemente scolpito, che dalla retrostante piazza Seminario immette nel transetto, testimonia, invece, interventi quattro-cinquecenteschi.
La facciata della chiesa, eseguita tra il 1748e il 1750 da Nicolò Cesari e Francesco Antonio Bettini su disegno di Pietro Loni, presenta quattro colonne corinzie e due statue simboliche in pietra. Sotto il timpano un’iscrizione dedicatoria ricorda il nome del frate Generoso Cialdelli, amministratore del convento e ultimo rappresentante di questa famiglià che finanziò i lavori della facciata e di alcune cappelle. Le imposte della porta sono state scolpite dalla locale Scuola Arti e Mestieri su disegno di Tito Buccolini e sostituiscono quelle antiche, realizzate nel tardo Quattrocento e andate bruciate in un incendio doloso del 27 agosto 1881.
All’interno, sul primo altare a sinistra tela dello jesino Domenico Valeri, Elemosina di San Tommaso da Villanova, il beato Alonso de Orozco e San Giovanni da San Facondo; sul secondo altare Madonna della Cintola (1593), tavola di felice Damiani da Gubbio.
Nel presbiterio è collocata una grande struttura architettonica di legno scolpito e dorato che racchiude una nicchia a tempietto sorretta da due angeli, entro cui si conserva il simulacro della Madonna del Pianto (XVII secolo). Ai lati statue di Sant’Agostino, di San Tommaso da Villanova e angeli; in alto le statue della Giustizia e della Fortezza.
Sempre nel presbiterio, due dipinti sulle pareti: a sinistra Elemosina di San Tommaso da Villanova, di Tommaso Nasini, a destra Miracolo di San Giovanni da San Facondo, attribuito al “Pittore di Popola”.
Sul primo altare a destra tela con L’Angelo custode e le sante Caterina e Agata, probabilmente del folignate Liborio Coccetti. Nel terzo altare a destra Adorazione dei pastori, del senese Ventura Salimbeni, firmato e datato 1610.
Sull’altare della cappellina si ammira un’urna del XVII secolo con il corpo del beato Tommasuccio, predicatore e poeta francescano. Il dipinto, raffigurante Il beato Tommasuccio in gloria, è attribuito a Gian Domenico Mattei. La cappellina era un tempo di giuspatronato della famiglia Poggi, di cui compare lo stemma sotto l’arco di accesso, sul reliquiario in legno dorato posto sull’urna, negli stucchi che decorano la cappella e nel pavimento.
In sacrestia si osserva la tela del folignate Enrico Bartolomei raffigurante I santi Feliciano ed Emidio, a protezione della città dopo il terremoto del 1832.
La volta della chiesa è decorata a fresco con la Gloria di sant’Agostino, opera attribuita a Liborio Coccetti, e con la Fede, la Speranza e la Carità, di autore ignoto.
Le pareti della navata presentano tempere monocrome raffiguranti le Virtù cardinali, che sormontano quattro nicchie con statue di San Girolamo, Sant’Ambrogio, San Gregorio e Sant’Agostino.
Nel transetto destro cappella dedicata ai caduti in guerra, promossa dalla associazione Mutilati e Invalidi di guerra e progettata dall’architetto Franco Antonelli nel 1967. Sulla parete di fronte, Crocifisso ligneo, senza croce, del XVI secolo.