Alessia Camilli riconfermata per un altro triennio Presidente Azione Cattolica

Il vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi, lo scorso 16 febbraio, ha nominato Presidente di Azione Cattolica della Diocesi di Foligno per il triennio 2020-2023 la Sig.ra Alessia Camilli, riconfermando il mandato per il secondo triennio.

L’assemblea riunita presso l’Istituto San Carlo ha visto anche la proclamazione dei nuovi consiglieri diocesani:

Consiglieri diocesani settore giovani: Alessandro Ferrai, Chiara Martelli, Francesco Tiberti

Consiglieri diocesani settore adulti: Fabio Massimo Mattoni, Lucia Fasi, Elisabetta Filippucci

Consiglieri diocesani articolazione ACR: Agnese Pagliacci, Elia Schoen, Giulio Piancatelli

Consiglieri diocesani presidenti territoriali: Lorenzo Spinosi, Chiara Bordoni, Maria Grazia Galeazzi

 

Di seguito la sintesi della relazione della Presidente Alessia Camilli che ha voluto riflettere sulla direzione verso cui incamminare l’associazione diocesana per il nuovo triennio (2020 – 2023).

“È nella vocazione tipicamente laicale a una santità vissuta nel quotidiano che potete trovare la forza e il coraggio per vivere la fede rimanendo lì dove siete, facendo dell’accoglienza e del dialogo lo stile con cui farvi prossimi gli uni agli altri, sperimentando la bellezza di una responsabilità condivisa” (Il Papa all’AC a Piazza San Pietro). E’ da qui che siamo partiti in questo triennio e la strada su cui dobbiamo continuare a camminare nel prossimo, chiamati per vocazione associativa a curarci della “carità politica” e della “carità pastorale”, in realtà unica faccia di una stessa medaglia.

E’ forte l’impegno all’interno delle nostre comunità parrocchiali o delle unità pastorali, è difficile poi il passaggio alla “piazza”.

L’invito è pressante, invece, non solo da parte dell’associazione nazionale, ma anche dal nostro Vescovo: “Occorre riproporre la missione come esperienza nativa e costitutiva della Chiesa, riconsegnando alle comunità gli Atti degli Apostoli… Occorre sviluppare l’attitudine a progettare e lavorare insieme…” annunciare il Vangelo “fuori dal tempio”” –Vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi, lettera pastorale –

E’ a questo apostolato che siamo chiamati, tutti.

Questo è il tempo che ci è offerto, questo è il luogo su cui dobbiamo spargere seme, diventando generatori di processi.

Ecco, mi vorrei un attimo soffermare su questa parola “generatori”. L’errore che spesso facciamo tutti, in particolare gli adulti, è quello di non trovare più tempo. Facciamo ancora fatica a capire che riuscire a trovare tempo non significa tanto “lo stare”, il presenziare, quanto l’essere ed il sostenere.

Non è importante riuscire a partecipare ad un incontro piuttosto che ad un altro, è importante l’essere a sostegno, il pregare insieme, il sentirsi comunque parte di un progetto, dove ognuno porta il proprio contributo, nel miglior modo, in quel momento storico della propria vita. E quando poi il tempo lo si trova, l’adulto diventa veramente lievito. Restiamo ancorati all’idea che l’impegno associativo sia un susseguirsi di incontri e riunioni, piuttosto che prima di tutto uno “stile di vita che orienta le nostre scelte e che dà significato alle stagioni della vita e della storia” (Mons. Sanna, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia al 40° convegno Bachelet).

Ecco, da qui dobbiamo riprendere il nostro cammino:

– Continuando, sostenendo ed integrandoci negli uffici di pastorale diocesani, per la realizzazione dell’UNICA pastorale della Chiesa, alla ricerca di una necessaria sinodalita;

– promuovendo l’incontro con le famiglie dei ragazzi dell’ACR, che passa anche attraverso la cura delle nostre comunità parrocchiali, della messa domenicale, dove tutti si devono sentire accolti e parte integrante di un grande progetto;

– curando momenti di unitarietà che possano essere significativi per la nostra crescita spirituale, ma anche dare nuovo slancio alla nostra grande ricchezza che è quella di far parte di un’associazione che si prende cura di tutti, di ogni persona, dal più piccolo al più grande;

– puntando su una formazione che sia, per tutti i settori, punto di sintesi tra “carità pastorale” e  “carità politica”, che ci renda consapevoli di una responsabilità sociale da cui non possiamo prescindere;

– prendendoci cura di ciascuno, dal più “vicino” al più “lontano”, goccia a goccia e non a pioggia, realizzando la pastorale del campanello voluta dal nostro Vescovo, cercando di promuovere progetti concreti tesi all’accoglienza, all’integrazione, all’attenzione per gli ultimi e per i poveri.