4 gennaio: Angela insegna la nostalgia della Santità

È stato Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, a presiedere quest’anno la solenne Concelebrazione Eucaristica nella festa di Sant’Angela da Foligno, alla presenza di un popolo così numeroso da gremire completamente l’oratorio della Madonna del Gonfalone lasciando molte persone all’esterno. La celebrazione è stata aperta dal saluto del Vescovo di Foligno, S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, che anche a nome del Ministro provinciale dei Frati minori conventuali p. Franco Buonamano ha dato il benvenuto a Mons. Marini e al Ministro generale p. Carlos Alberto Trovarelli, sottolineando in maniera particolare il legame con il Santo Padre, reso presente da uno dei suoi più stretti collaboratori. Nella sua omelia, Mons. Maestro ha evidenziato la “presenza preziosa dei santi nella nostra vita, perché ci conducono al Signore con la loro preghiera di intercessione, la loro presenza fedele come nostri compagni di viaggio, il loro esempio perché la loro vita ci richiama sulla strada della santità verso il Signore”. Angela – ha detto Mons. Guido Marini – ci mostra la “nostalgia per la bellezza della santità che noi nella nostra debolezza non riusciamo a vivere e la benefica tristezza di non essere santi che ci spinge a camminare”. Il celebrante si è poi voluto soffermare su sei aspetti della vita di Sant’Angela. Il primo è costituito dalla capacità di Angela di leggere la presenza di Dio nei fatti della sua vita, fino a trovarlo confessando la propria povertà ed impegnandosi per far crescere quotidianamente la sua vita di fede. Il secondo è aver scoperto che “il rapporto con Gesù non è un ideale astratto o un codice di comportamento fatto di sì e di no, ma una storia d’amore con un vivente che incrocia il nostro cammino e ci conquista”. Il terzo è “la pienezza di vita che Angela ha trovato nella presenza del Signore, che non toglie nulla alla nostra vita, ma anzi le dona tutto in maniera sovrabbondante”. Il quarto è “la centralità del Crocifisso e dell’Eucaristia, in cui Angela trova il ‘libro della vita’, impara che Gesù si è dato tutto per lei, che la fede non è un ‘dover fare’ ma riconoscere un dono inestimabile che ci fa vivere in un modo diverso, che la buona notizia del Vangelo non è un ‘tu devi’, ma un ‘tu puoi’ attraverso la grazia divina”. Gli ultimi due aspetti che Mons. Marini ha messo in luce nella vita di Angela sono il rapporto con Maria Santissima, “presenza decisiva che porta Gesù nella nostra vita e ci porta a lui”, e la “capacità di vedere il Signore in un piccolo bambino, essenziale per poterlo trovare nelle piccole cose, nel quotidiano, nella nostra vita”. Il celebrante ha concluso la sua riflessione paragonando Angela ad una stella che ha condotto generazioni verso il Bambino di Betlemme e augurando a tutti di essere stelle che possano condurre gli uomini a Gesù con la propria vita. Al termine della celebrazione è stata annunciata l’imminente ripresa dei lavori di restauro della chiesa di San Francesco, che si auspica possano concludersi entro pochi mesi.

 

Fabio Massimo Mattoni