500 studenti al convegno su Integrazione culturale e Sostenibilità

I giovani sono, oggi, i veri testimoni quotidiani di un processo inevitabile di cambiamento culturale nel nostro territorio a partire da una partecipazione attiva e corresponsabile alla vita sociale. Con quest’asserzione si è aperto, sabato 21 novembre 2009 presso il Politeama Clarici, il seminario di studio sui temi dell’Integrazione culturale e della Sostenibilità nell’ambito del progetto culturale Cittadini del Mondo proposto dalla Diocesi di Foligno alle Scuole superiori di secondo grado. Oltre 500 studenti hanno ascoltato le riflessioni di Francesco Gesualdi Coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (Pisa) sul tema ‘Nuovi stili di vita’ e di Mons. Vincenzo Paglia Presidente della commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana sul tema ‘Dialogo, Integrazione, Intercultura’. Di fronte al 50% della popolazione mondiale, 3 miliardi di persone, che vivono in povertà assoluta, ha sottolineato Gesualdi, ‘è urgente rimodellare i nostri consumi, la nostra produzione economica, la nostra mobilità, il nostro uso del tempo, in un’ottica dell’armonia sociale, ambientale e personale. Oggi nella nostra società opulenta consumiamo 90 kg di carne procapite all’anno. Disponiamo di un auto ogni due abitanti. Consumiamo ogni giorno 230 litri di acqua a testa. Abbiamo più di un telefonino a persona. Produciamo 570 kg di rifiuti urbani procapite all’anno’. E’ urgente, secondo Gesualdi, ripensare i nostri stili di vita attraverso un consumo critico, alternativo, sostenibile, per affrontare due sfide: consentire ai poveri di risalire la china e lasciare ai nostri figli un pianeta più vivibile. Il 9 novembre 1989, ha ricordato invece agli studenti Mons. Vincenzo Paglia, cadeva il muro di Berlino ma dal 1990 ad oggi ‘abbiamo solamente globalizzato il mercato, ma non abbiamo globalizzato l’amore, la solidarietà’, mentre nel mondo sono aumentate le guerre, si sono alzati altri muri, sono mutate le migrazioni ed è cresciuto l’egoismo. ”Penso ai tanti muri interiori che alziamo spesso anche tra noi. E’ l’assenza della mitezza che sta rendendo amara la vita di questo nostro paese e del mondo. C’e’ poco amore, poca accoglienza’.I confini con gli altri non li stabilisce la geografia o la storia ma li stabiliamo noi con le nostre scelte. ‘Non sono le culture o le religioni a separarci, ha denunciato con forza Mons. Paglia, ma l’egoismo presente nel cuore di ciascuno di noi’. Con la globalizzazione siamo tutti più vicini, ma non per questo più fratelli, più amici, più solidali. La povertà, le guerre, le disuguaglianze sociali è all’origine di un movimento migratorio senza precedenti che ha conseguenze sociali enormi. ‘L’immigrazione è un evento che si ripete nella storia. Ieri eravamo noi italiani degli emigrati oggi sono gli altri. Certamente gli immigrati sono un problema ma sono soprattutto una risorsa. Cosa fare allora? Non rassegnarsi – conclude Mons. Paglia – anzi conoscere, accogliere e convivere tra i diversi perché l’integrazione culturale è la sfida possibile su cui si gioca un futuro di pace o di conflitto per tutta l’umanità, è la prova sulla quale sarà giudicata la nostra civiltà nel futuro prossimo e lontano’.
 
Anacleto Antonini