Consulta regionale per l’immigrazione

La regione dell’Umbria con la Legge del 10 aprile 1990 n.18 si è dotata di un organismo, la consulta regionale dell’immigrazione, per far fronte ai problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie. Fanno parte della Consulta i rappresentanti delle comunità straniere e delle organizzazioni produttive e sindacali, dei patronati, del mondo della cultura, dell’istruzione e del tempo libero, del volontariato. La  Conferenza Episcopale Umbra ha come delegato don Luigi Filippucci. L’assessore Stufara, presiedendo l’incontro, ha presentato attraverso l’AUR, Agenzia di ricerca della Regione Umbria, e il dirigente di settore dott. Vestrelli, la sintesi del rapporto sugli immigrati che uscirà nel mese di gennaio 2010 e il programma annuale degli interventi in materia di immigrazione. Nel 2008 il numero dei cittadini stranieri presenti in Italia ammontava a circa 4 milioni di persone con una incidenza del 6,7 %, in Umbria sono presenti 82.200 immigrati regolari di cui 65.200 soggiornanti nella provincia di Perugina e 17.000 in quella di Terni. Ormai si è constatato che negli interventi non basta più insegnare l’italiano ai nostri stranieri, ma è necessario occuparsi delle varie problematiche alloggi, diritto allo studio, lavoro, consulenze legali. La consulta tornerà a riunirsi in occasione della presentazione della Ricerca dell’AUR sugli immigrati che risulta essere ‘una ricerca a tutto tondo’ e che oltre a descrivere i caratteri demografici, presenterà molteplici altre questioni in particolare i temi dell’intercultura e degli immigrati di seconda generazione. L’interculturale è oggi la sfida educativa che interroga ognuno di noi, per questo la Diocesi di Foligno si sta impegnando nelle scuole con il progetto culturale ‘Cittadini del mondo’ area salvaguardia del creato e intercultura. La collaborazione tra la Scuola e la Diocesi, attraverso il presente progetto, pone le basi per una interazione continua, destinata a generare una serie di ulteriori contatti formativi e di conoscenza del territorio. L’educazione interculturale favorisce infatti il confronto, il dialogo, il reciproco arricchimento. In questo contesto assumono particolare rilievo anche le azioni formative rivolte agli adulti, siano essi stranieri o no, con finalità non più solo compensative, ma come luogo nel quale sperimentare i nuovi saperi e le nuove competenze richieste dalla società multiculturale e globale.
 
Segreteria Pastorale Diocesana